lunedì 8 ottobre 2007

Multa per aver scaricato canzoni illegalmente. Assurdo!


E' di pochi giorni fa la notizia di una giovane statunitense (Jammi Thomasche) è stata condannata ad un risarcimento di ben

222 mila dollari per aver scaricato 24 brani musicali da internet.

La notizia si commenta da sola, non penso ci sia molto da aggiungere, è incredibile quanto la legge sia dura contro questo genere di reati e come siano spietate le case discografiche, quelle che le hanno fatto causa sono le seguenti: Capitol Records Sony BMG Music Entertainment, Arista Records, Interscope Records, Warner Bros Records e UMG Recordings. Un particolare curioso è che la donna sostiene di non aver mai scaricato questi brani e per questo motivo non ha patteggiato la pena (solitamente chi lo fa se ne esce con poche migliaia di euro di multa).

Fortuna che tutto questo sta per finire in quanto queste aziende che "sfruttano gli artisti" per arricchirsi stanno per morire grazie ad internet, ma non per via del file sharing. Come forse già saprete i Radiohead hanno deciso di vendere il prossimo album solo attraverso il proprio sito internet, la novità più importante di questa notizia sta nel fatto che il prezzo per il download sarà a propria scelta! L'album potrà essere scaricato a partire dal 10 ottobre da questa pagina.

Il titolo con cui punto informatico ha riportato la notizia è stato molto chiaro:
Radiohead: major, ciucciateci il calzino

Per chi non conoscesse la RIAA (foto in alto) è l' associazione americana dei produttori discografici.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

le eclatanti assurdità di chi la vuol sempre far da padrone !!!

Finz ha detto...

In Italia si dovrebbe ancora stare tranquilli. Da quello che ho sentito la Cassazione ha emesso una sentenza che dichiara che se non c'è profitto non c'è reato penale...La multa resta naturalmente ma dubito che si raggiungano quelle cifre.

Formiche Digitali ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Formiche Digitali ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Formiche Digitali ha detto...

suggerisco questo post
http://hackissimo.blogspot.com/2007/10/limitare-lutilizzo-di-emule.html

che spiega come si può scaricare la musica da internet in
modo veramente anonimo!!!

Anonimo ha detto...

mah, mi sembra un assurdità. non essendoci profitto e se l'utilizzo era ad uso personale non penso proprio che la spunteranno.

ad ogni modo bisogna assumere le conseguenze dei propri atti e se per la legge é reato si possono andare incontro a queste situazioni

peppegenchi ha detto...

COPYLEFTCOPYLEFTCOPYLEFT! ha ragione bambam...le regole assurde portano solo ai paradossi!
comunque ottimo blog.
mi sa che ci scappa un linkettino sul mio blog...http://www.sinistripercaso.wordpress.com

F.H. ha detto...

@finz: bisogna un po' sfatare sta cosa che se la cassazione emette una sentenza questa ha forza di legge. Una sentenza è una sentenza anche se definitiva e possono esistere sentenze sullo stesso oggetto di parere diamtralmente opposto. Fanno solo giurisprudenza.

In italia, se non sbaglio se uno ha 3 oppure trentamila mp3 paga la stessa cifra (diverse migliaia di euro).

Giusto punire chi si arrichisce piratando, ma non chi si scarica per la "dose personale", dai...

F

SdL ha detto...

24 canzoni 220mila dollari? se avesse comprato i cd originali FORSE avrebbe speso meno!

Anonimo ha detto...

Tra dieci anni le major faranno solo singoli pop e compilation. La musica d'autore e/o avanguardista sarà tutta indipendente o autoprodotta.

Il tempo che scadano altri due o tre contratti come quello dei Radiohead.

F.H. ha detto...

Concordo con Pirru :)

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