venerdì 29 giugno 2007

Navigare velocemente su internet. RSS Reader



Su internet ho trovato una bellissima guida video riguardo il nuovo modo per navigare più velocemente su internet. Praticamente nel clip, completamente in italiano, viene illustrato il modo con cui è possibile controllare se i siti di notizie e blog che frequentate spesso sono stati aggiornati. Ricordo che naturalmente il servizio è disponibile anche sul mio, basta cliccare nell' apposito pulsante arancione sotto la scritta "Sottoscrivi i miei Feed" presente sulla destra o direttamente qui sotto:


Feed Blog di Alessio


Qui, i link dei lettori che vengono citati nel video:

www.google.com/reader

www.bloglines.com
www.newsgator.com

Concludo questo post con una citazione:

Lo stupido non è chi non capisce, ma chi non si sa spiegare.

In questo caso l'autore del video si è spiegato molto bene :)

6 commenti:

F.H. ha detto...

Ma citazione di chi? :P

F

Anonimo ha detto...

GLI EDITORIALI DI ANTONELLO DE PIERRO DIRETTORE DI ITALYMEDIA.IT


Finalmente liberi!

di Antonello De Pierro

Era ora! La legge che pone fine all’obbligatorietà del servizio di leva è finalmente una realtà. Termina così la girandola di amarezze e delusioni che la stragrande maggioranza dei nostri giovani, chiamati ad assolvere gli obblighi di leva, è stata da sempre costretta ad incassare, perdendone abbondantemente il conto. Il festival dell’ingiustizia, delle assegnazioni e dei trasferimenti incredibili, decisi al tavolo delle raccomandazioni e dei clientelismi, senza nessuna logica o pudore di sorta: soldati spediti da Palermo a Udine, braccia “rapite” dallo Stato a famiglie bisognose, e rampolli privilegiati, parcheggiati nell’ufficio dietro casa. Il Rubicone della vergogna, attraversato sfacciatamente dai burattinai degli uffici di leva e delle caserme, muovendo inesorabilmente i fili del destino di ragazzi impotenti, spesso sacrificati sull’altare di frustrazioni personali dei superiori, finalmente sta per prosciugarsi. La “pacchia” dei graduati, abilissimi nel sottomettere giovani inermi, facendosi scudo con le opinabilissime leggi militari, che schiacciano, marciandoci sopra con i cingoli, la loro dignità, inizia a intravedere il tramonto. Chi pulirà le caserme, i “cessi” putridi e puzzolenti, le stanze e gli uffici degli ufficiali e dei “marescialloni” spocchiosi? Chi spazzerà i cortili per ore, spettacolo preferito dalle pupille dei graduati, attenti affinché venisse raccolta anche la “cicca” più minuscola (ottimo esercizio per chi avesse voluto impiegarsi come operatore ecologico al termine del servizio di leva, ma perfettamente inutile per la formazione di un soldato)?Chi impartirà lezioni gratuite di latino, greco, matematica o fisica ai figli “somari” di colonnelli e generali, quando il ragazzo laureato preferirà affrettassi a trovare qualche spiraglio nel muro di gomma del mondo del lavoro, piuttosto che seppellire un anno della sua vita nello squallido grigiore di una caserma? Particolarmente difficile appare in questi giorni penetrare quel guscio di riservatezza, che protegge come un’armatura l’universo militare dal mondo dei civili. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha dribblato con sorprendente abilità la richiesta di un’intervista da parte del nostro giornale. Ma noi, che non amiamo assolutamente mettere il morso alla nostra inarrestabile voglia di verità, non possiamo sorvolare su gravi episodi legati alla moritura “naja”, nutrendoci al banco della nostra esperienza diretta, dove troviamo ricordi che ancora passeggiano vivi nella nostra memoria. Come possiamo non toglierci il sassolino dalla scarpa, foderandoci gli occhi con il prosciutto, di fronte alla verità che preme per scivolare tra le righe di un foglio provvisorio di giornale? Per ognuno un film lungo un anno e con all’incirca lo stesso copione, fatto di angherie, soprusi, arbitrarie privazioni della libertà personale. Un anno trascorso vivendo di nulla ai margini del nulla, con la rassegnazione pronta a spegnere immediatamente qualsivoglia ruggito di vitalità. Finalmente si volta pagina. Agli occhi di chi scrive la memoria mette a fuoco fotogrammi spaventosi. Ragazzi avviluppati dalla spirale del sistema militare, privati della volontà, della dignità stessa di esseri umani, ridotte a puro sussurro. Costretti a subire turpiloqui e ingiurie a più non posso, senza la possibilità di reagire; a mangiare con le mani e ad elemosinare un bicchiere d’acqua nella desolazione dell’Ospedale Militare di Firenze; a dormire con cinque coperte e cinque maglioni in gelide camerate senza riscaldamento (naturalmente nelle camere confortevoli degli ufficiali il caldo era insopportabile); a subire incredibili atti di “nonnismo”, a fare flessioni sulle braccia, portando il naso a due dita da una nauseante quantità di “merda”, troneggiante in bella mostra sul biancore di una “turca”. E molto altro congelato nei file mnemonici degli sventurati protagonisti. Spesso qualcuno più debole non ha retto e ha deciso di chiudere i conti con la vita prima del congedo. Con sorprendente rapidità, sugli scandali sanguinolenti, è sceso sempre puntualmente il velo del silenzio e dell’omertà.
Tutto ciò sarà presto finito. Finalmente!

Alessio ha detto...

Non so proprio di chi sia la citazione cmq su internet la riportano in molti

Anonimo ha detto...

In Italia ci vuole il volontariato così come avviene in molti paesi. Andare sotto le armi è solo una tua scelta e non obbligata. Firmi, ti arruoli, ti professionalizzi e ti pagano adeguatamente. Speriamo l'Italia e chi la governa prenderanno questo trend, questa via. SI volontariato, no leva. Bel slogan, mi sembra.

ciao a tutti

Anonimo ha detto...

Ad ogni modo essendo un pacifista sono contro la divisa, la guerra. Ma si sa i militari non sempre sono simbolo di guerra, talvolta aiutano il prossimo e mantengono la pace con grandi perdite e sacrifici. Questi ultimi sono i veri militari. La polizia, questo è un discorso quasi a parte, per quel che guadagnano i poliziotti (1200,00 euro) fanno un lavoro, una vita di merda, sono sempre in pericolo di vita, sempre preda e valvola di sfogo del tifo violento. Lavorano in condizioni precarie con pochi mezzi e pochi uomini e spesso sono eroi caduti per difendere lo Stato. Ma talvolta sono anche nemici o assassini, vedi il g8 a Genova con l'irruzzione violenta nella scuola dove erano i dimostranti.
Sempre solidale con le forze dell'ordine ma non per quello successo a Genova 6 anni fa. Questo per la democrazia.

Baci

Anonimo ha detto...

Ciao, provengo da castelbuono.org, ti ringrazio per questa "lezione" sui RSS. Me lo chiedevo da circa 2 mesi!
Lettore di castelbuono.org

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