sabato 23 giugno 2007

Sicilia: Raccolta differenziata NO, inceneritori SI. Vergogna!



In alto potete vedere un video realizzato dai Grilli dell'Etna sul problema dei rifiuti e degli inceneritori in Sicilia. E' veramente uno schifo...spero tanto che questi mostri chiamati furbescamente termovalorizzatori (io li definirei termoSvalorizzatori) non verranno mai costruiti e che un giorno anche la Sicilia si possa vantare di avere una buona percentuale di raccolta differenziata...attualmente siamo solo al 5,5%, veramente scandaloso.

Il filmato sopra è stato presentato durante lo spettacolo del 9 giugno 2007 di Beppe Grillo al Teatro Greco di Taormina.

Qui sotto pubblico anche un filmato dove Adriano Celentano ne parla andato in onda su RAI 3 alcuni mesi fa nella trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa".



Recentemente anche Pecorario Scanio si è pronunciato sulla vicenda nel suo blog, ecco il suo post dove fa alcuni chiarimenti sulle sue responsabilità.

9 commenti:

facciocose ha detto...

Io ci provo a fare la raccolta differenziata... il problema è che il camion che vedo passare a raccogliere i rifiuti davanti casa mia è uno solo.

In poche parole è una presa per il culo.

Alessio ha detto...

Eh lo so...è assurdo

Anonimo ha detto...

Ciao, volevo linkatri un paio di blog su Napoli:
Napoli Merda
e
La sfaccimma della gente

Anonimo ha detto...

Quale è il codice da inserire nell'editor del blog per fare in modo che ad ogni post esca "blog reaction" di Technorati?

Anonimo ha detto...

Ciao Ale, argomento importante quello della raccolta differenziata in Sicilia!Io ne ho parlato sul mio blog un po' di tempo fa (invito chiunque sia interessato a visitarlo) riportando i contenuti dell'interessantissima lettera che il WWF assieme a tante altre organizzazioni ha indirizzato al Presidente Cuffaro, denunciando l'illegittimità degli inceneritori che si vogliono costruire nel territorio regionale. Aggiungo che x quel che ne so i lavori potrebbero già essere in stadi piuttosto avanzati (purtroppo nn sn x niente informato in merito). Il problema è serio, la Sicilia è di fronte al solito caso di sperpero di denaro pubblico che ritarda ancora una volta il sano sviluppo della nostra terra. Ciao a tutti e a te, Alessio, complimenti x il blog.

Anonimo ha detto...

GLI EDITORIALI DI ANTONELLO DE PIERRO DIRETTORE DI ITALYMEDIA.IT

Finalmente liberi!

di Antonello De Pierro

Era ora! La legge che pone fine all’obbligatorietà del servizio di leva è finalmente una realtà. Termina così la girandola di amarezze e delusioni che la stragrande maggioranza dei nostri giovani, chiamati ad assolvere gli obblighi di leva, è stata da sempre costretta ad incassare, perdendone abbondantemente il conto. Il festival dell’ingiustizia, delle assegnazioni e dei trasferimenti incredibili, decisi al tavolo delle raccomandazioni e dei clientelismi, senza nessuna logica o pudore di sorta: soldati spediti da Palermo a Udine, braccia “rapite” dallo Stato a famiglie bisognose, e rampolli privilegiati, parcheggiati nell’ufficio dietro casa. Il Rubicone della vergogna, attraversato sfacciatamente dai burattinai degli uffici di leva e delle caserme, muovendo inesorabilmente i fili del destino di ragazzi impotenti, spesso sacrificati sull’altare di frustrazioni personali dei superiori, finalmente sta per prosciugarsi. La “pacchia” dei graduati, abilissimi nel sottomettere giovani inermi, facendosi scudo con le opinabilissime leggi militari, che schiacciano, marciandoci sopra con i cingoli, la loro dignità, inizia a intravedere il tramonto. Chi pulirà le caserme, i “cessi” putridi e puzzolenti, le stanze e gli uffici degli ufficiali e dei “marescialloni” spocchiosi? Chi spazzerà i cortili per ore, spettacolo preferito dalle pupille dei graduati, attenti affinché venisse raccolta anche la “cicca” più minuscola (ottimo esercizio per chi avesse voluto impiegarsi come operatore ecologico al termine del servizio di leva, ma perfettamente inutile per la formazione di un soldato)?Chi impartirà lezioni gratuite di latino, greco, matematica o fisica ai figli “somari” di colonnelli e generali, quando il ragazzo laureato preferirà affrettassi a trovare qualche spiraglio nel muro di gomma del mondo del lavoro, piuttosto che seppellire un anno della sua vita nello squallido grigiore di una caserma? Particolarmente difficile appare in questi giorni penetrare quel guscio di riservatezza, che protegge come un’armatura l’universo militare dal mondo dei civili. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha dribblato con sorprendente abilità la richiesta di un’intervista da parte del nostro giornale. Ma noi, che non amiamo assolutamente mettere il morso alla nostra inarrestabile voglia di verità, non possiamo sorvolare su gravi episodi legati alla moritura “naja”, nutrendoci al banco della nostra esperienza diretta, dove troviamo ricordi che ancora passeggiano vivi nella nostra memoria. Come possiamo non toglierci il sassolino dalla scarpa, foderandoci gli occhi con il prosciutto, di fronte alla verità che preme per scivolare tra le righe di un foglio provvisorio di giornale? Per ognuno un film lungo un anno e con all’incirca lo stesso copione, fatto di angherie, soprusi, arbitrarie privazioni della libertà personale. Un anno trascorso vivendo di nulla ai margini del nulla, con la rassegnazione pronta a spegnere immediatamente qualsivoglia ruggito di vitalità. Finalmente si volta pagina. Agli occhi di chi scrive la memoria mette a fuoco fotogrammi spaventosi. Ragazzi avviluppati dalla spirale del sistema militare, privati della volontà, della dignità stessa di esseri umani, ridotte a puro sussurro. Costretti a subire turpiloqui e ingiurie a più non posso, senza la possibilità di reagire; a mangiare con le mani e ad elemosinare un bicchiere d’acqua nella desolazione dell’Ospedale Militare di Firenze; a dormire con cinque coperte e cinque maglioni in gelide camerate senza riscaldamento (naturalmente nelle camere confortevoli degli ufficiali il caldo era insopportabile); a subire incredibili atti di “nonnismo”, a fare flessioni sulle braccia, portando il naso a due dita da una nauseante quantità di “merda”, troneggiante in bella mostra sul biancore di una “turca”. E molto altro congelato nei file mnemonici degli sventurati protagonisti. Spesso qualcuno più debole non ha retto e ha deciso di chiudere i conti con la vita prima del congedo. Con sorprendente rapidità, sugli scandali sanguinolenti, è sceso sempre puntualmente il velo del silenzio e dell’omertà.
Tutto ciò sarà presto finito. Finalmente!

Anonimo ha detto...

Se non iniziamo a fare una seria e vera raccolta differenziata, contemporaneamente costruire dei inceneritori o termovalorizzatori al pi� presto, tra poco pi� di un anno diventeremo peggio di Napoli!!! Ovviamente tutto questo in collaborazione con gli enti locali, provinciali, regionali, statali e per primi non gente civile!

Anonimo ha detto...

ciat rutt o cazz vui e sta sfaccimm e munezz...

Anonimo ha detto...

NaPoli merdaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa d serena

Il Blog è senza pubblicità.
Se hai il piacere di offrirmi qualcosa, puoi fare una piccola donazione. Grazie.