sabato 3 giugno 2006
Brogli elettorali negli Stati Uniti?
Robert Kennedy junior, figlio del fratello dell'ex presidente degli Stati Uniti assassinato JF Kennedy ha recentemente dichiarato che durante l'elezioni presidenziali scorse americane ci sono stati certamente dei brogli elettorali che hanno portato alla vittoria G.W. Bush. Le prove che testimoniano quanto afferma sono le seguenti:
Anomalie. "In ogni elezione ci sono anomalie. Ma la più grande anomalia nel 2004 è che le irregolarità sono state decisamente partigiane: quasi senza eccezione sono andate a vantaggio di Bush e a svantaggio di Kerry. Dopo avere esaminato attentamente le prove sono arrivato alla conclusione che il partito del presidente ha montato una massiccia e coordinata campagna per sovvertire la scelta del popolo".
Ohio. "Una revisione dei dati disponibili dimostra che solo in Ohio 357mila votanti - a stragrande maggioranza democratici - non hanno potuto votare o non hanno visto contare i propri voti, un numero più che sufficiente per ribaltare il risultato dell'elezione. In Ohio un cittadino su quattro che si era registrato per votare è arrivato al seggio ed ha scoperto che non era nelle liste elettorali. Ci sono prove di una frode per cui fino a 80mila voti ottenuti da Kerry sono stati assegnati a Bush".
Exit poll. "Il 2 novembre del 2004 ci sono state inspiegabili discrepanze tra gli exit poll e il voto reale. In trenta Stati la differenza è stata largamente superiore a ogni margine di errore. Gli exit poll creati nel 2004 erano considerati i più affidabili di tutta la storia elettorale, la società Edison/Mitofsky aveva selezionato un numero di risposte sei volte superiore alle altre elezioni. La sera del voto alle tv venne anticipato che Kerry aveva un insuperabile vantaggio e che avrebbe stravinto. Quando si chiusero i seggi sulla West Coast Kerry era in vantaggio in 10 degli 11 Stati in bilico, compresi Ohio e Florida. Con questi numeri la possibilità di una vittoria di Bush era di 1 su 450mila. Durante la serata i dati reali iniziarono a dare una inconcepibile differenza di 9 punti e mezzo rispetto agli exit poll. Steven F. Freeman, un professore della University of Pennsylavnia "non politicizzato e che disprezza i democratici", specializzato in metodologie di ricerca ha dichiarato: è impossibile che le discrepanze tra quanto predetto e il voto reale siano dovute al caso o ad errori. Sono più alte negli Stati decisivi, più alte dove ci sono governatori repubblicani, e dove più numerose sono le comunità afro-americane: tutti forti indicatori di frode".
Kenneth Blackwell. "L'uomo che aveva in mano le elezioni in Ohio era Kenneth Blackwell, copresidente del comitato elettorale di Bush. In quanto Segretario di Stato dell'Ohio ha avuto enormi poteri per interpretare la legge a suo piacimento e riscrivere le leggi elettorali per favorire Bush. Due settimane prima delle elezioni un giudice federale rimproverò Blackwell perché stava tentando di "fare in Ohio quel che era stato fatto in Florida nel 2000": impedire agli elettori democratici di votare. Con trucchi, lettere ufficiali, cambi di seggi, minacce a chi era stato condannato per reati minori cercò e in larga parte riuscì a non fare andare ai seggi 200mila elettori".
I brogli. "Dopo quanto avvenuto in Florida l'Ohio aveva ricevuto 30 milioni di dollari federali per modernizzare il sistema elettorale. Quei soldi il 2 novembre erano ancora in banca. Vennero usate vecchie macchine e voti al computer incontrollabili. Nel seggio 4F, dove la maggioranza dei votanti sono neri e dove Al Gore aveva ottenuto nel 2000 il 98%, nel 2004 le macchine gestite dai repubblicani assegnarono il 41% al candidato del Constitution Party e il 33% al Libertarian Party. Stessa cosa in altri seggi a maggioranza democratica".
Che ne pensate?...io credo che i brogli ci siano stati
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