Oggi riporto informazioni più dettagliate sul referendum costituzionale del 25 e 25 giugno 2006
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente Modifiche alla parte II della Costituzione approvato dal Parlamento e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.269 del 18 novembre 2005?”
Con questo referendum confermativo, previsto dall’art.138 della Costituzione, il cittadino, votando SI intende confermare la legge di riforma costituzionale, votando NO intende non confermare la legge già approvata dal Parlamento e mantenere l’impianto costituzionale esistente.
La consultazione referendaria è valida qualunque sia il numero dei votanti.
Motivi del si e del no (pareri personali)
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NO alla "devolution".
La “devolution” trasferisce interamente ed esclusivamente alle Regioni la potestà legislativa in materie fondamentali quali sanità, scuola pubblica e sicurezza.
Questo si traduce nell’ avere:
- tanti modelli di sanità quante sono le Regioni con prestazioni diverse a seconda della grandezza e della ricchezza delle varie regioni
-una scuola pubblica con programmi, indirizzi e orientamenti che potrebbero essere diversi a seconda delle varie regioni.
- un apparato di ordine pubblico, polizia e comparto della sicurezza in generale, ridotto ad uno “spezzatino” regionale privo di ogni coordinamento nazionale (e internazionale) e quindi incapace di fronteggiare il crimine organizzato ed internazionale. - NO alla trasformazione del Senato in "Senato Federale della Repubblica".
Questa modifica stravolge i poteri legislativi dello stato (Camera, Senato Federale e Regioni) introducendo il rischio di paradossali situazioni di stallo istituzionale per un potenziale conflitto di attribuzioni tra Stato e Regioni – dato dal fatto che le loro funzioni sono concorrenti- o per contrasti tra la Camera ed il Senato Federale. - NO al Premierato forte, o "dittatura del Premier".
Il Premier può scegliere di revocare a propria discrezione i ministri, può diventare titolare assoluto del potere di scioglimento delle Camere, acquisendo così un formidabile strumento di pressione e di coercizione verso i parlamentari. Se il Premier è anche il leader di un partito può impedire, di fatto, la propria sostituzione e tenere in scacco l’intero Parlamento.
- NO ad un Presidente della Repubblica debole.
Il Presidente della Repubblica è punto di equilibrio e di “mediazione” tra le forze politiche contrapposte e i diversi poteri dello Stato. Se passa la riforma viene ridotto al mero rango di notaio, senza più alcun potere o ruolo effettivo nei confronti del Governo e del Primo Ministro, avendo perso il potere di nomina dei Ministri e del Primo Ministro, nonché quello di sciogliere di propria iniziativa le Camere.
- NO ad una Corte Costituzionale manovrata da interessi politici.
La Corte Costituzionale tra le sue funzioni principali è chiamata a controllare se gli atti legislativi siano stati formati con i procedimenti richiesti dalla Costituzione e se il loro contenuto sia conforme ai principi costituzionali. Mentre la Costituzione prevede, attualmente, 15 membri, nominati: 5 dal Presidente della Repubblica, 5 dalla Magistratura e 5 dalle Camere. La nuova riforma, pur lasciandone immutato il numero complessivo, ne stravolge gli equilibri, prevedendo che i Giudici Costituzionali siano così designati: 4 dal Presidente della Repubblica, 4 dalla Magistratura, 7 dalle Camere.
Una Corte Costituzionale nella quale i componenti di designazione del potere politico passano da 1/3 alla metà (meno uno) è una Corte che rischia di subire forti condizionamenti di carattere politico.
QUANDO SI VOTA | |
In Italia Si vota domenica 25 giugno 2006, dalle ore 8:00 alle ore 22:00, e lunedì 26 giugno 2006, dalle ore 7:00 alle ore 15:00; gli elettori che si troveranno nel seggio alla scadenza degli orari stabiliti saranno ammessi a votare nell'ordine in cui sono presenti. | All’estero Le votazioni si svolgono alcuni giorni prima rispetto alle votazioni in Italia. La busta contenente la scheda elettorale deve pervenire al Consolato entro e non oltre le ore 16 (ora locale) del 22 giugno 2006. |
Devi aver compiuto 18 anni, recarti nella sezione indicata nella scheda elettorale con un documento di identità valido (patente, passaporto, libretto di pensione, carta identità, Passaporto). Per votare devi barrare con una matita la scheda ricevuta nella casella SI o NO.
Nota: Possono votare al di fuori del Comune di iscrizione elettorale (esclusivamente se in possesso della propria Tessera elettorale):
- i militari (e categorie assimilate);
- i ricoverati in ospedali o case di cura;
- i detenuti ancora in possesso del diritto di voto;
- i naviganti
2 commenti:
Grazie per il recap, mi ci voleva.
A proposito, ho visto il link al tuo blog su quello di beppe grillo, ho letto il commento
Quelli elencati sopra sono, naturalmente , i tuoi punti di vista che non necessariamente sono corretti!!!
Complimenti per la fantasia e l'interpretazione.....molto........personalizzata!!!!
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