Oggi do visibilità ad un commento che mi è arrivato ieri:
Ciao Alessio, stamane sono stato a San Pietro ad assistere alla manifestazione con degli amici. Una bella giornata di sole con tanta gente che sorrideva e sembrava non avere problemi a cui pensare. Dopo un pò ho perso la voglia e me ne sono andato salutando i miei amici. M’avvio per Via di Porta Angelica con la mia macchina digitale fin quando noto un gruppetto di carabinieri vicino ad una macchina. Mi fermo ad una decina di metri da loro e cerco di decifrare la situazione. C’è un uomo con un’automobile parcheggiata regolarmente, che ha appoggiato su di questa dei cartelli e dei panni con delle scritte sopra, neanche troppo visibili. Era una semplice persona con una macchina parcheggiata con degli stracci con delle scritte rosse che non davano fastidio a nessuno. Osservando bene vedo che oltre ai tre carabinieri che gli parlavano, riesco a distinguere almeno altri due agenti in borghese. Da quello che sono riuscito a capire volevano che questo si spostasse e che se proprio voleva rimanere si poteva mettere qualche metro più avanti vicino all’incrocio di una piccola strada, dove era meno in vista in quanto li era in mezzo al traffico dei fedeli che andava a vedere messa del papa. A questo punto scatto un paio di foto ad una bancarella li vicino e questo attira l’attenzione di uno dei due poliziotti in borghese con la ricetrasmittente che mi comincia a fissare. Decido di scattare una foto alla scena che mi sono trovato davanti qualora volessi scoprire su internet la storia di questo signore e il perchè di quei cartelli visto che la presenza del gruppetto dei carabinieri ostruiva la visione. Alla seconda foto scattata il poliziotto n°1 in borghese mi si incammina contro senza indugi. Era un Vincent Cassel in giacca e cravatta. “Che stai facendo?” mi chiede. “Niente. Scatto foto.” rispondo serenamente. “Non puoi farlo.”, “Perchè no?” gli dico io. A questo punto entra il secondo poliziotto in borghese che chiede al collega se si tratta di una fotocamera digitale. Il collega risponde di si, alchè mi si avvicina anche l’altro e mi dice che devo cancellare le foto. A questo punto meravigliato di tutta questa attenzione gli chiedo chi sono e di farmi vedere il distintivo. Mi rispondono e uno dei due mi mostra il distintivo. A questo punto gli mostro il display delle foto e il secondo agente mi dice quali cancellare. Io, da giovane studente senza malizia nei confronti nelle forze dell’ordine pubblico, m’appresto a cancellarle ma gli faccio una precisazione dicendoli che le cancellavo perchè non volevo creare problemi ma che comunque la legge dice che sarebbe stato un mio diritto conservare le foto purchè non le pubblicassi o le usassi per scopi commerciali. Il secondo agente si sente colpito da ciò e mi risponde che io non posso prendere immagini della polizia mentre è in azione, in poche parole non si possono scattare foto ai carabinieri. Gli rispondo che non sono sicuro di questo fatto e lui di ripicca mi risponde che è un mio dovere conoscere le leggi e che ora mi potrebbe denunciare per “presunzione alla conoscenza della legge” o una insinuazione simile, insomma un reato inesistente per quello che ne sò io e per quello che dovrebbe essere. L’altro agente intanto continua dicendomi che avrebbero sequestrato la macchina fotografica. Cerco di raffreddarli dicendogli che non ho presunto nulla e che non conoscevo una legge del genere e che non c’era bisogno di sequestrare la fotocamera in quanto non c’erano più foto. L’agente n° 1, quindi, mi chiede “Sei un giornalista?”. “No” rispondo io “sono un cittadino normale”. “Documenti” dice l’altro agente. “Prego” gli do i documenti e si prende le mie generalità su un foglietto di carta. E’ possibile sapere se esiste una legge del genere? Perchè non posso scattare due foto a delle persone che esercitano un servizio pubblico? Forse stavano facendo qualcosa che non avevano il diritto di fare? Questa situazione è o non è abuso di potere aggravato con minaccia di denuncia? Oggi ho capito le ingiustizie dell’arroganza istituzionalizzata e questo mi deprime. Nel buio di questa situazione però ho sorriso quando ho immaginato che tutto quel fiume di gente che andava ad ascoltare il papa, si fosse fermato davanti quella macchina e avesse difeso me e quell’uomo, soprattutto, da tale ingiustizia. Grazie per il tempo, Alessio.
Visto che io non so rispondere se qualcuno sa farlo è pregato di lasciare un commento. Quella storia che non si possono scattare foto alle forze dell'ordine in azione mi sembra assurda...nei giornali si vedono quotidianamente...
12 commenti:
Si può avere un riferimento legislativo esatto e specifico all'ipotesi di reato?
Ti ripropongo uno scambio di link, il mio blog è http://ilgridolibero.blogspot.com/
per chi volesse informazioni sul terremoto di oggi può andare su http://ilgridolibero.blogspot.com/
E' probabile che abbiano solo voluto fare la voce grossa far cancellare delle foto che qualcuno avrebbe potuto rigirare come meglio credeva....è una situazione poco simpatica, ma credo sia comprensibile.
le foto non vengon o mai cancellate definitamente, trova un programma per il recupero delle immagini e le metti sul blog di alessio. Arcangelo
Ciao a tutti. Sono il protagonista della disanventura. Innanzitutto un grazie ad Alessio per lo spazio e un grazie alla rete in generale.
@ Mauro:
a prescindere che io pur volendo non avrei potuto usare quelle foto come meglio credeva in quanto c'è una legge che lo vieta. Purtroppo e per fortuna non c'è nessuna legge che dia il diritto a dei poliziotti che lavorano per il servizio pubblico di costringere a cancellare delle foto. Mi dispiace che tu la reputi un'azione plausibile. La censura è l'inizio di ogni dittatura.
@anonimo:
non conosco nessun programma del genere che resusciti foto cancellate dalla memoria di una Canon. Se ne conosci scrivicelo.
Faccio una precisazione che non ho detto prima:
sulla macchina a primo impatto si leggeva la sigla DNA, poi avvicinandomi dopo il fattaccio sono riuscito a leggere qualcosa. Praticamente questo uomo era un padre che pretendeva di fare un test del DNA per dimostrare la paternità dei suoi quattro figli e che c’era qualcuno o qualcosa che glielo impediva.
Evidentemente leggendo il resto sarei riuscito a capire perchè lo volevano spostare e soprattutto a chi desse fastidio. Era a pochi metri dall’entrata della città del Vaticano con le guardie svizzere e c’erano un sacco di fedeli devoti che percorrevano quella strada: io un’ipotesi me la son fatta.
"Libera Chiesa in libero Stato."
Potevano denunciarti per violazione della privicy e per intralcio allo svolgimento di un loro dovere.
uno dei tanti programmi è http://www.datarescue.com/photorescue/v3/try.htm provalo e fammi sapere.
Arcangelo
@ anonimo2:
forse ti sfugge qualche punto. Io non ho intralciato nulla, io ero lontano in mezzo alla folla che passava solo che avevo una fotocamera e ho scattato due foto verso di loro che erano a 10 metri.
Quindi non ho intralciato il loro lavoro.
Punto due: non ho violato alcuna privacy, lo dice la legge, non io. Ognuno può prendere foto di un pubblico individuo in un pubblico luogo ma non può usare la sua immagine a scopi commerciali.
Dobbiamo saperle queste cose.
@Arcangelo: grazie, ho provato ma non mi riconosce la Canon il programma.
non si possono mettere foto di agenti ne in uniforme ne in borghese visto che appunto quest'ultimi lavorano senza essere notati e quindi poteva mettere in giro queste foto e farle circolare tra i malviventi o simili con le consequenze che puoi immaginare
@ anonimo:
non si possono mettere appunto. Ti ripeto che non c'è una legge che vieta di fare foto a poliziotti. Nel caso in cui l'incolumità dei poliziotti sia a rischio, questi sono tenuti e proteggerla (come fanno i poliziotti contro la mafia) e non ad impedire che si scattino foto.
Comunque non confondiamo la cacca con l'oro. Qui si tratta di censura preventiva, di abuso di potere e non di sicurezza, sia chiaro.
Badoo e' pieno di foto di agenti in divisa. Poche storie l'abuso di potere e' piu' o meno sempre ascrivibile a poliziotti o carabinieri in genere. Guarda il caso del delitto meredith.
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