Vi riporto il post di Mushin che spiega alla perfezione cosa sta accadendo:
La Scuola Superiore di Catania sta morendo sotto i nostri occhi. La Scuola Superiore di Catania è un'istituzione universitaria di eccellenza, questo significa che è un luogo in cui studenti universitari studiano in modo intensivo e specializzato. La selezione di questi studenti avviene su base totalmente meritocratica. La Scuola Superiore di Catania è l'importazione del modello delle ben più celebri Scuola Normale e Sant'Anna a Pisa, è improntata su un modello di alta qualità in stile anglosassone e costituisce un centro d'Eccellenza unico per il meridione.
Perché abbiamo bisogno della Scuola Superiore? La Scuola non deve chiudere perché in dieci anni di sperimentazione ha soddisfatto tutti i requisiti di benchmarking e gli obiettivi fissati sia dall'Ateneo che dal Ministero. Non deve chiudere perché in soli dieci anni di sperimentazione ha già consentito ai suoi ex allievi di accedere a carriere esclusive e prestigiose, confermando il valore aggiunto della preparazione professionale e del capitale umano su cui la Scuola ha investito. Non deve chiudere perché rappresenta l'unica esperienza di meritocrazia sostanziale per il meridione. Ha consentito a studenti capaci di non doversi trasferire al nord, drenando ulteriormente le già scarse risorse di un mezzogiorno troppo spesso abbandonato a sé stesso. Ha consentito a studenti la cui risorsa è soltanto la propria intelligenza, di non doversi curare d'altro che dello studio, in un mondo dove l'eccellenza universitaria è sempre più affidate ad istituzioni private che sostengono gli alti costi con alte rette annuali ma anche con finanziamenti pubblici che adesso vengono negati a noi. Non deve chiudere perché la Scuola è diventata piano piano in questi anni un punto di riferimento per tutto il sud d'Italia e soprattutto per il bacino del Mediterraneo, da cui provengono ogni anno decine e decine di allievi a provare le selezioni.
Se le cose stanno così, perché chiudere? Chi ha deciso di chiudere la Scuola lo ha fatto sulla base di una sola motivazione, opposta a tutte quelle sopra: i soldi. La Scuola Superiore di Catania chiude perché non ci sarebbero più i finanziamenti. I finanziamenti sono sempre per forza di cose inferiori agli interventi che un paese richiede. Per questo occorre la politica: per valutare e definire le priorità. La scelta di avviare l'esperienza della Scuola Superiore di Catania, è stata fondata sulla considerazione che per colmare realmente il divario fra nord e sud del paese, è prioritario offrire condizioni di sviluppo sostanziali, e queste condizioni partono dall'offrire la concreta opportunità ai meritevoli di non dover lasciare la propria terra per affermarsi professionalmente ed umanamente. Il sud può ripartire solo dalle persone, ma queste non possono essere costrette a scegliere fra la propria terra e le proprie aspirazioni. Per questo ci serve la Scuola Superiore di Catania. Non chiediamo niente di più di ciò che non sia già nostro: la possibilità di vivere e realizzare le nostre aspirazioni nel meridione, senza dover emigrare per fare la nostra parte in questo paese.
La scelta di non rinnovare il finanziamento, di non premiare con l'autonomia una realtà che ha superato brillantemente la sperimentazione decennale a cui è stata sottoposta, non può che essere una scelta di penalizzazione del mezzogiorno e quindi in ultima analisi dell'intero paese. Per questo chiediamo a gran voce che venga riconsiderata la posizione del Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, per questo vi chiediamo di sostenerci aggiungendo la vostra voce alla nostra in calce a questa petizione: www.firmiamo.it/sopravvivissc. Vi prego anche di fare girare questo appello sui vostri blog/siti.
Perché abbiamo bisogno della Scuola Superiore? La Scuola non deve chiudere perché in dieci anni di sperimentazione ha soddisfatto tutti i requisiti di benchmarking e gli obiettivi fissati sia dall'Ateneo che dal Ministero. Non deve chiudere perché in soli dieci anni di sperimentazione ha già consentito ai suoi ex allievi di accedere a carriere esclusive e prestigiose, confermando il valore aggiunto della preparazione professionale e del capitale umano su cui la Scuola ha investito. Non deve chiudere perché rappresenta l'unica esperienza di meritocrazia sostanziale per il meridione. Ha consentito a studenti capaci di non doversi trasferire al nord, drenando ulteriormente le già scarse risorse di un mezzogiorno troppo spesso abbandonato a sé stesso. Ha consentito a studenti la cui risorsa è soltanto la propria intelligenza, di non doversi curare d'altro che dello studio, in un mondo dove l'eccellenza universitaria è sempre più affidate ad istituzioni private che sostengono gli alti costi con alte rette annuali ma anche con finanziamenti pubblici che adesso vengono negati a noi. Non deve chiudere perché la Scuola è diventata piano piano in questi anni un punto di riferimento per tutto il sud d'Italia e soprattutto per il bacino del Mediterraneo, da cui provengono ogni anno decine e decine di allievi a provare le selezioni.
Se le cose stanno così, perché chiudere? Chi ha deciso di chiudere la Scuola lo ha fatto sulla base di una sola motivazione, opposta a tutte quelle sopra: i soldi. La Scuola Superiore di Catania chiude perché non ci sarebbero più i finanziamenti. I finanziamenti sono sempre per forza di cose inferiori agli interventi che un paese richiede. Per questo occorre la politica: per valutare e definire le priorità. La scelta di avviare l'esperienza della Scuola Superiore di Catania, è stata fondata sulla considerazione che per colmare realmente il divario fra nord e sud del paese, è prioritario offrire condizioni di sviluppo sostanziali, e queste condizioni partono dall'offrire la concreta opportunità ai meritevoli di non dover lasciare la propria terra per affermarsi professionalmente ed umanamente. Il sud può ripartire solo dalle persone, ma queste non possono essere costrette a scegliere fra la propria terra e le proprie aspirazioni. Per questo ci serve la Scuola Superiore di Catania. Non chiediamo niente di più di ciò che non sia già nostro: la possibilità di vivere e realizzare le nostre aspirazioni nel meridione, senza dover emigrare per fare la nostra parte in questo paese.
La scelta di non rinnovare il finanziamento, di non premiare con l'autonomia una realtà che ha superato brillantemente la sperimentazione decennale a cui è stata sottoposta, non può che essere una scelta di penalizzazione del mezzogiorno e quindi in ultima analisi dell'intero paese. Per questo chiediamo a gran voce che venga riconsiderata la posizione del Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, per questo vi chiediamo di sostenerci aggiungendo la vostra voce alla nostra in calce a questa petizione: www.firmiamo.it/sopravvivissc. Vi prego anche di fare girare questo appello sui vostri blog/siti.